La chirurgia estetica è qualcosa a cui ricorrono sempre più persone, di tutti i ceti sociali e di tutte le età, ma nonostante ciò c’è ancora gente che si vergogna ad affermare di aver affrontato un intervento estetico “solo” perché non si piaceva. Uno degli interventi in cui si inventano più scuse possibili è la rinoplastica. Neanche a farlo apposta ogni persona che vi ricorre afferma: o di aver avuto una pallonata in faccia o di aver preso un colpo sul viso, a causa di un incidente automobilistico. E’ come se dicendo la verità gli altri, in un attimo, ti vedessero di nuovo con il tuo vecchio aspetto. Ovviamente ciò vale anche per la mastoplastica, la scusa più gettonata è quella della dieta o della pillola, che una volta smessa ha magicamente ridotto una quarta misura ad una prima! Questo accade perché il pregiudizio è forte, basta farsi un ritocco per essere additate come “tutte rifatte”, come se si barasse o se ci si fosse avvantaggiate in maniera disonesta. Uso il termine “avvantaggiate” per sottolineare come l’aspetto fisico sia sentito come terreno di guerra e competizione tra le donne, è una sorta di maratona, chi è rifatto è dopato! Questo atteggiamento, purtroppo, sta invadendo anche il campo maschile; ad esempio mio padre si pavoneggia perché non si tinge i capelli e si sente “migliore” degli uomini che lo fanno, una cavolata stratosferica! La maggior parte delle volte questo atteggiamento moralista appartiene a coloro che non hanno la possibilità immediata di farsi un ritocco, non si accettano, ma non lo ammettono e così sfogano la loro insoddisfazione su coloro che hanno avuto(nella loro ottica) la fortuna di potersi migliorare. Questo è uno dei motivi per cui nasce la crociata contro la chirurgia. Ricordo un post su alf in cui una ragazza si lamentava perché la sua amica rifatta aveva avuto più complimenti di lei al mare e lei, per vendicarsi dell’onta subita, andò a sbandierare ai quattro venti il ritocco dell’usurpatrice di attenzioni. Io credo che una persona serena, ma soprattutto intelligente, non abbia nessun bisogno di denigrare l’aspetto fisico degli altri, appigliandosi a presunti legami tra ricorso alla chirurgia e superficialità o addirittura mancanza di cervello. C’è anche un’altra faccia della medaglia, che consiste in quel gruppo di persone(poche) che, giustamente, sono stanche non tanto di ciò che è finto, ma di ciò che è esagerato. Parlo dei casi mediatici di ricorso alla chirurgia, quali Cristina del Basso, Francesca Cipriani, Alba Parietti, insomma di tutte quelle donne che hanno fatto del loro aspetto esteriore esagerato una base per la loro carriera. Su questo punto condivido in parte il disappunto, perché la chirurgia deve essere utilizzata per migliorarsi, non per rendersi un fenomeno da baraccone. In quei casi non si ha nessun rispetto per il proprio corpo, si finisce per deturparlo fino a diventare non persone più belle, ma caricature di sé stessi.
[Modificato da FrancescaF4 15/10/2011 11:37]